Archivio | agosto, 2015

Autobrennero: inquinamento ma ancora molto da fare per le trazioni alternative (con interviste “curiose”…) – Brennerautobahn: Luftverschumutzug aber welche Rolle für alternative Antriebe?

22 Ago

Di recente sono usciti alcuni articoli che denunciano il rischio di sanzioni Ue (si vedano ad esempio gli articoli dei giornali Alto Adige del 18 agosto e L’Adige del 17 agosto) a seguito dell’inquinamento registrato sull’Autobrennero e col rischio di sanzioni da parte della UE.

Ecco, siccome la visione “idrogenocentrica” dell’A22, direi assai “spintanea” grazie alla Provincia di Bolzano, ha fatto perdere di vista le soluzioni alternative oggi disponibili. Ne ho parlato nel precedente post su questo blog.

Intanto in merito il giornale Alto Adige il 19 agosto ha pubblicato questa mia lettera:

Alto Adige - Lettere - inquinamento A22 - 19 agosto 2015

Alto Adige – Lettere – inquinamento A22 19 agosto 2015

“Curiosamente” nell’articolo pubblicato giusto il giorno dopo sempre dal giornale Alto Adige, con mega-intervista al presidente di A22 Pardatscher, (come pure su il “Trentino”) si legge questa domanda e questa risposta, che mi sembra tanto una risposta indiretta (ma mica tanto…) alle mie affermazioni contenute nella lettera:

“Ma il metano non potrà essere usato dai tir…

Vero, ma molte auto lo potranno fare. Ma contiamo molto sui nuovi mezzi pesanti che già adesso sono dotati di tecnologia d’avanguardia che riduce di molto le emissioni del gasolio. E la A22 è una delle tratte sui cui circola un parco mezzi tra i più moderni del continente.”

Non solo la domanda non è una domanda, ma più un “assist” alla risposta, sorprende assai negativamente e per davvero l’affermazione del presidente Pardatscher dando l’impressione di non essere al corrente delle ultime novità a metano nel trasporto pesante. Basta farsi un giro per il web con le parole “camion, tir, metano, cng, dual-fuel” e i risultati non mancano! Ad esempio: Iveco, Scania, Mercedes, Volvo, Renault, Daf.

E mettiamoci pure quest’altra affermazione:

“C’è una richiesta pressante per indurre i mezzi a usare carburanti meno inquinanti.

È una soluzione che abbiamo in progetto. Già avviata, anche se pochi ne sono a conoscenza. Tra le 14 e le 16 stazioni di servizio lungo il tratto A22 saranno metanizzate. Non è un lavoro semplice perché non è come far arrivare una cisterna, servono allacciamenti e messe in sicurezza.”

Sorprende che il presidente di A22 non sappia che gli allacciamenti sono stati già realizzati e confermati dagli stessi uffici di Autobrennero a fine dicembre 2013! Gli uffici non glielo avevano riferito? A parte che si parla di 12 stazioni nel programma approvato dal CdA di A22 nel 2007, sarebbe ora di darsi un po’ da fare in merito. Capisco il rinnovo della concessione, ma fra un paio d’anni festeggeremo il decennale della decisione senza che sia stato fatto un granché (solo la stazione di Nogardo Est… con relativi problemi di notte).

Domande e domande… vediamo intanto se verrà pubblicata la lettera che ho inviato che evidenzia le incongruenze dell’intervista al presidente di A22.

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Bei einigen Artikeln (siehe man hier auf Stol.it und Tageszeitung.it am 17. August) ist die Diskussion zur Luftbelastung entlang der Brennerautobahn entbrannt, da es auch Sanktionen seitens der EU hageln könnte. Die “Dolomiten” haben am 19. August meinen diesbezüglichen Brief veröffentlicht:

Dolomiten_Leserbriefe_Schlechte_Luft_A22_19082015

Dolomiten_- Leserbriefe – Schlechte Luft – Brennerautobahn – 19. August 2015

Wird sich jetzt etwas ändern? Ich bezweifle es, da man sich bei der A22 eher (zu viel) dem Thema Wasserstoff gewidmet hat (mit der freundlichen “Unterstützung” der Südtiroler Landesregierung…) und somit das Potential der anderen jetzt verfügbaren alternativen Antriebe (Erdgas, Bioerdgas, LNG) total unterschätzt.

Autobrennero: rinnovo della concessione ma con i distributori di metano come la mettiamo? – Brennerautobahn: Erneuerung der Konzession aber wie sieht es aus mit den Erdgastankstellen?

8 Ago

Sono usciti alcuni articoli (vedasi Alto Adige del 6 agosto e L’Adige del 5 agosto) in cui si parla del possibile rinnovo della concessione autostradale dell’A22. Direi bene, finalmente, se così sarà.

Se diventasse una società totalmente pubblica “in-house”, si attende che si concretizzi (finalmente!) il piano dei distributori di metano varato dal CdA di Autobrennero nel lontano 2007.

Questo lo sviluppo della rete come risultante dalla risposta ad un’interrogazione recente in Consiglio Provinciale a Bolzano, ennesimo slittamento dopo tante speranze andate deluse negli anni scorsi:

L'articolo della Tageszeitung che riporta il cronoprogramma aggiornatao dei nuovi distributori di metano (e gpl).

L’articolo della Tageszeitung che riporta il cronoprogramma aggiornatao dei nuovi distributori di metano (e gpl).

Infatti, si dia un’occhiata ad alcuni vecchi cronoprogrammi pubblicati sul sito web di A22:

Il cronogramma delle aperture dei distributori di metano sulla A22 da uno screenshot dal sito web della A22 nel giugno 2013.

Il cronogramma delle aperture dei distributori di metano sulla A22 da uno screenshot dal sito web della A22 nel giugno 2013.

Il cronogramma, peraltro obsoleto, delle aperture dei distributori di metano da uno screenshot della pagina web a ciò dedicata del 7 gennaio 2014.

Il cronogramma, peraltro obsoleto, delle aperture dei distributori di metano da uno screenshot della pagina web a ciò dedicata del 7 gennaio 2014.

E piacerebbe sapere se mai ci sono dei progetti per alcuni distributori di metano liquido (GNL/LNG) per mezzi pesanti, tema che mi pare del tutto dimenticato dai vertici di A22 e dalla politica, forse fin troppo “distratta” dal progetto idrogeno che, probabilmente, avrà pure assorbito delle risorse che erano destinate al sopra citato ampliamento della rete di distributori di metano. Ma non lo sapremo mai.

Tra l’altro, i punti di allaccio ai metanodotti, per i quali solitamente la Snam fa dannare l’anima per i tempi lunghissimi, sarebbero già pronti da tempo! (e per i quali probabilmente A22 sta già pagando i canoni...)

In ogni caso è facile calcolare il costo di questo investimento ecologico. Il distributore di Nogaredo Est (dove sorpendentemente NON sono stati previsti gli erogatori europei NGV1, a norma ECE-ONU R110 – ISO 14469-1 ovvero 2/3mila Euro di “risparmio” è costato 362.039,76 Euro. Moltiplichiamo per gli undici impianti ancora da realizzare e siamo a  circa 4 milioni di Euro. A latere consideriamo che la stazione di rifornimento di idrogeno di Bolzano Sud, fuori dall’autostrada, è costata alle casse dell’A22 da sola ben 800mila Euro.

Il Presidente della Giunta Provinciale ha dichiarato (dal comunicato stampa dell’USP del 6 agosto 2015):

“I benefici – conclude Kompatscher – saranno economici e ambientali, (…)”.

Mo’ voglio vedere se fra  questi “benefici ambientali” ci sarà il posto anche per il metano in autostrada!

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In einigen Artikeln (siehe stol.it vom 6. August und tageszeitung.it vom 5. August), wird über die mögliche Verlängerung der Autobahnkonzession der A22 berichtet. Ich würde sagen gut, wenn schließlich dies der Fall sein wird.

Wenn die A22 eine öffentliche “in-house” Gesellschaft wird, dann wird auch erwartet, dass man endlich den Erdgastankstellenplan, der vom Verwaltungsrat der Brennerautobahn im Jahr 2007 genehmigt wurde, endlich realisiert wird.

Im obigen Artikel der Tageszeitung findet man den aktualisierten Plan der Erdgastankstellen auf der A22, laut einer Antwort einer Anfrage im Landtag, aber  viele Hoffnungen wurden in den letzten Jahren zerschlagen. In der Tat, einen Blick auf die auf der Website der A22 veröffentlicht alten Zeitpläne beweisen, das alles immer verschoben wurde.

Man fragt sich auch, ob überhaupt es Pläne für einige Tankstellen von flüssigem Erdgas (LNG / LNG) für Lastkraftwagen gibt. Ein Thema, das von den Spitzen der A22 und der Politik überhaupt nicht in Betracht gezogen wurde. Vielleicht, weil man durch das Projekt Wasserstoff  zu “abgelenkt” ist? Vermute auch, das Großteil der Mitteln, die für die erwähnte Erweiterung des Erdgastankstellnetzes, eher für das H2-Projekt absorbiert wurden. Aber wir werden es nie erfahren.

Wobei die Verbindungsstellen zur Erdgaspipelines, wofür die in der Regel Snam für die Realisierung verdammt lange Zeit braucht, wurden bereits realisiert und es ist nicht ausgeschlossen, dass die A22 bereits die diesbezüglichen Gebühren zahlt.

In jedem Fall ist es einfach, die Kosten dieser ökologischen Anlagen zu berechnen. Die Erdgastankstelle von Nogaredo Ost, die überraschenderweise nicht mit den europäischen Füllpistolen NGV1 ausgestattet wurde (laut UN-ECE R110 – ISO 14469-1 Normen, wofür ca. 2/3.000 Euro Mehrkosten verursacht hätten) kostete 362.039,76 Euro. Demzufolge wären ca. 4 Million Euro für die restlichen elf noch zu realisierenden Erdgastankstellen notwendig wahrend die einzige H2-Tankstelle – wohlgemerkt außerhalb der Autobahn – alleine 800.000 Euro gekostet hat.

Der Landeshauptmann erklärt (aus der italienischen USP-Pressemitteilung vom 6. August 2015, die deutsche hat dies hingegen nicht mitgeteilt):

“Die Vorteile – schließt Kompatscher – werden wirtschaftlich und ökologisch sein (…)”.

Jetzt will ich sehen, ob es unter diesen “ökologischen Vorteilen” endlich auch Platz für die neuen Erdgastankstellen auf der Brennerautobahn gibt!

 

modificato/abgeändert 8.8.2015, ore 19.30 Uhr

“Piano Clima Energia Alto Adige 2050”: belle parole ma smentite dai fatti per il trasporto pubblico locale

3 Ago

Sono andato a riprendere il Piano Energia Alto Adige 2050 – Südtirol Klimaland, uscito nel giugno 2011 (la data è importante), poiché c’è un paragrafo dedicato al trasporto pubblico locale, il 3.5.5.2 (pag. 40):

(…) Entro il 2025 nelle zone urbane saranno utilizzati unicamente veicoli del TPL a zero emissioni (azionamento elettrico, a idrogeno, a metano) e anche nel trasporto extraurbano sarà rafforzato l’impiego di simili tecnologie, procedendo poi alla sostituzione totale della flotta di veicoli entro il 2050.

Bene, allora in tale ottica si comprendono i 5 bus a idrogeno in servizio da un paio d’anni e la notizia di acquistarne altri 20 fra il 2016 e il 2020. Tralascio l’aspetto dei costi perché altrimenti mi dilungo troppo mentre così la capacità di rifornimento della centrale H2 di Bolzano Sud raggiunge il suo limite strutturale (per quanto se ne sa). Il tutto, ed è questo l’aspetto grave, senza alcuna informazione sul rinnovo dei bus ora in circolazione e che cominciano ad avere qualche annetto sulle spalle, si vedano i bus a metano della Sasa, comprati fra il 2000 ed il 2007 e quindi hanno dagli 8 ai 15 anni.

L'ultimo autobus a metano comprato da Sasa nel 2007, un BredaMenarini Avancity LU/3P/CNG, poi più nulla... solo gasolio...(fonte: www.sasabz.it)

L’ultimo autobus a metano comprato da Sasa nel 2007, poi più nulla… (fonte: http://www.sasabz.it)

Ora, giusto nel 2011 dovrebbe essere maturata quella (sciagurata ed insulsa) decisione di comprare quei 150 bus a gasolio quale tentativo, non va dimenticato, di porre rimedio al mancato rinnovo delle flotte di Sasa e Sad fra il 2007 e il 2011 tanto è vero che circolavano bus vetusti di circa 20 anni. Qualcuno in Provincia dormiva e con i bilanci ancora rosei?

Tanto è vero che nell’agosto 2011 uscì quella notizia in parte sballata, poiché si parlava di 160 bus a metano e non è mai stata smentita dal diretto interessato dopo ben tre tentativi di avere una sua presa di posizione (e-mail, fax e telefono) e da allora chi scrive queste righe ha iniziato a “scocciare” e “rompere i cabbasisi” alle aziende di tpl locale, tuttora assai impermeabili a parlare e comunicare, e relativi enti locali dopo aver casualmente appreso che invece si trattava di mezzi a puzzolio (= gasolio).

Quindi, nel 2011 si approva il piano Energia Alto Adige 2050 e nel contempo si vanno a ordinare 150, questa la cifra effettiva, bus a gasolio! Qui sta tutta l’incongruenza con il citato Piano Energia Alto Adige 2050 e quindi “la mano destra non sapeva cosa faceva la mano sinistra”. Se consideriamo, infatti, che i bus urbani ed extraurbani stanno e staranno in strada per ben oltre 10 anni, a maggior ragione quella frase “Entro il 2025…” è stata smentita dai fatti. Fra l’altro nel 2011 si era di certo ben informati che si sarebbe passati dalla normativa Euro V – EVV alla Euro VI, forse che si voleva pure risparmiare questo salto tecnologico che ha reso i bus a gasolio più cari?

Veniamo ora al metano. Rileggendo il paragrafo il metano rientra nei veicoli del tpl a “zero emissioni” ma in una recente corrispondenza con l’Assessore Provinciale Florian Mussner, mi si dice chenon ci sono vantaggi dei bus a metano rispetto ai bus a gasolio”. Qualcosa non mi torna allora visto che nel Piano 2050 rientrano fra i papabili per il tpl pulito, o no?

Forse sono sciocchi quelli che invece li stanno comprando ad esempio nei paesi scandinavi alimentandoli a biometano, tra l’altro pure per il trasporto interurbano, ma anche in Spagna e in Francia e… a Pescara. Sta di fatto che qualche schema che allego qui sotto ne dimostra il vantaggio anche nei confronti dei limiti Euro VI e simili tabelle per i bus a gasolio non li ho visti. Tralasciando il vantaggio economico del carburante (dal 30 a 40% in meno circa, considerando i prezzi commerciali) e di rumore.

Confronto limite emissioni Euro VI e le emissioni di un motore a metano Scania per bus e camion (fonte: Scania).

Confronto limite emissioni Euro VI e le emissioni di un motore a metano Scania per bus e camion (fonte: Scania).

Iveco Bus Natural Gas Emission Reduction

Iveco Bus Natural Gas Emission Reduction

Iveco Bus Natural Gas Emission Reduction CO2

Iveco Bus Natural Gas Emission Reduction CO2

Delle due l’una: o chi ha scritto la frase del Piano Energia era rinchiuso in una torre d’avorio e gli uffici provinciali non ne sapevano nulla oppure… non so nemmeno io, perché se da cittadino (e giornalista) ci ho messo poco tempo a scoprire quest’incongruenza, nelle aziende di tpl e negli uffici amministrativi e provinciali… non lo sapeva nessuno, ma proprio nessuno?

A latere voglio anche aggiungere che sono davvero stufo di sentire dire che i bus a metano della Sasa hanno avuto problemi. Sarà vero, non lo metto in dubbio, ma per onestà intellettuale non si possono paragonare i bus a metano che la Sasa ha oggi (vecchi, per l’appunto, da sette anni in su, con costi di manutenzione in inevitabile crescita come è per qualsiasi veicolo vecchio) e relative problematiche con quelli attuali Euro VI. Sono “mondi” di differenza!

Ecco perché, al di là del fine condivisibile di avere un trasporto pubblico pulito con i bus a idrogeno con emissioni CO2 azzerate, questi finiscono con il diventare una “foglia di fico” enorme rispetto alle (scellerate) scelte pro gasolio e alle non scelte attuali (per quanto a mia conoscenza) del mancato rinnovo della flotta che rischia di contraddistinguere anche questa legislatura provinciale (2014-2019) visto che, salvo novità di questi giorni, non ce n’è traccia alcuna. E, beninteso, non saranno certo 20 bus nuovi a idrogeno a cambiare questa situazione.

Poi dovrei accennare all’Autobrennero e al suo progetto di green corridor, ma preferisco per ora finire qui poiché, nonostante la promessa, mi sono nuovamente dilungato.