Archivio | gennaio, 2014

Telenovela minibus a idrogeno trentini: ecco chi li voleva. Il caso dei bus ibridi-gasolio

31 Gen

Pian piano alcuni elementi stanno venendo a galla e, almeno per me, non sono una sorpresa.

Nell’articolo dedicato dal Trentino il 30.1.2004 si legge dal titolo che “La Provincia ha imposto l’acquisto degli autobus d’oro” a seguito della nota diffusa (ma che non si trova sui siti web di Trentino Trasporti, pazienza…) dal presidente Ezio Facchin.

Si legge che: “Nel caso dei bus a idrogeno, invece, l’acquisto dei mezzi trae spunto dalla volontà della Provincia di individuare nuove tecnologie da adottare per la mobilità del futuro». L’acquisto voluto dalla Provincia si motiva – secondo Facchin – dalla necessità di sviluppare un progetto europeo di mobilità ad emissioni zero.” E si prospetta pure un eventuale proseguimento del “progetto”! Tanto sono soldi dei cittadini, no? E ovviamente si sono scartate tutte le ipotesi del biometano. Intanto si sono acquistati sei bus ibridi-gasolio.

Ecco, un parallelo mi corre farlo. A Bolzano ho sempre avuto l’impressione che i ben famosi bus a idrogeno del progetto Chic (13,5 milioni di € di costi, 9 al netto dei contributi UE) siano stati di fatto imposti alla Sasa di Bolzano-Merano. Semplicemente perché non potevano certo andare avanti e indietro sull’Autobrennero!

Tornando ai bus ibridi citati nell’articolo, sono andato a pigliarmi la delibera della Giunta Provinciale trentina in merito risalente al settembre 2011. Questa la pagina di Trentino Trasporti dedicata a questi bus. Sorprende il costo elevato dei mezzi, 7 per un costo di 2.310.000 € pari a 330mila € ciascuno. Dunque circa 130mila € più cari di un bus a gasolio e circa 110/120mila € più cari di un bus a metano. Per inciso, per ottenere il 20% di risparmio nel costo del carburante… qualcosa non torna. Si parla poi di una sperimentazione comparativa fatta nell’autunno 2013 a Trento fra tali mezzi con bus a gasolio e a metano. Ma su questa indagine ci tornerò non appena Trentino Trasporti avrà diffuso i relativi dati.

Un’ulteriore domanda ci si deve porre. Qual’è il grado di autonomia decisionale e strategica di Trentino Trasporti? L’impressione è che debba subìre le decisioni della Giunta Provinciale, forse perché (domanda ingenua) i vertici sono espressione proprio della stessa Giunta?

Un autobus Man ibrido-gasolio di Trentino Trasporti. (foto da http://www.ttspa.it): costo 330mila €. E poi ci si lamenta se un autobus a metano costa 10/20mila € in più di un bus normale di circa 200mila €! Ma per favore, un po’ di onestà intellettuale.

Fra accuse e difese dei minibus a idrogeno trentini: l’errore sta però a monte

29 Gen

Divampano la discussione sulla questione dei minibus a idrogeno trentini.

E’ arrivata la presa di posizione del direttore generale di Trentino Trasporti con la presa di posizione dell’assessore prov.le ai trasporti, ma non poteva essere altrimenti.

Prontamente è arrivata l’accusa che questi minibus sarebbero invece sempre fermi.

Il problema, diciamolo subito, è stato all’origine, quando questi minibus sono stati acquistati con delibere apparentemente legittime. Il problema è se è mai stata fatta un’analisi comparativa fra le diverse trazioni. Inequivocabile è il fatto che con quei soldi si sarebbero comprati un bel po’ di minibus a metano. Considerando soprattutto la penuria di denari pubblici, questo è il punto fondamentale. Ecco perché m’attendo poco da questa indagine. Salvo che gli organi preposti non ravvisino proprio la mancanza di questa analisi. Ma anche in questo caso dubito che si arriverà mai a “condanne” o altro.

Comunque ecco il testo della delibera della Giunta provinciale Trentina del 19.8.2011 che deliberò lo stanziamento per questi minibus. Andare a contestare una deliberazione del genere… la vedo gran dura se non per la burocraticità del tutto, della trasparenza poi…

Si legga un po’ questo mio post del 9.4.2013.

Qui è da mettere in conto il discorso dell’opportunità di fare questa sperimentazione. E qui entrano in gioco la competenza e la professionalità di chi ha operato queste scelte. Senza voler essere tranchant, mi sembra un déjà vu che fa il paio con i bus Civis di Bologna. Anche lì furono scelte errate a far spendere un mucchio di soldi per nulla quando sarebbe bastato guardare ad altre iniziative similari all’estero per capire che il progetto era fallimentare.

E a ciò si coniuga la scelta di Trentino Trasporti di continuare a comprare autobus a gasolio tralasciando completamente i bus a metano. Bontà loro di voler pagare 40% in più il carburante, non poter sfruttare il biometano e l’idrometano. Ma sappiamo che Trento fa ormai parte del “partito no metano nel tpl”, che tanti aderenti ha in Italia (Bolzano compresa, s’intende!). Come al solito “paga Pantalone”. Anche in questo caso basterebbe dare un’occhiata a ciò che succede in Norvegia e in Danimarca. E non serve andarci di persona lì, basta cercare un po’ sulla rete. Vero?

Minibus a idrogeno: si sapeva fin dall’inizio che era uno spreco di denaro pubblico. (foto da http://trentinocorrierealpi.gelocal.it)

Minibus a idrogeno in Trentino: partita indagine per possibile spreco pubblico

27 Gen

Giusto per la cronaca: La Finanza indaga sui bus a idrogeno – Sono costati un milione e mezzo l’uno alla Provincia. Ipotizzato lo spreco di denaro pubblico. Acquisiti i documenti.

Si vedrà se queste indagini porteranno a rilevare qualche irregolarità o meno.

Per opportuna memoria storica un rimando al post di questo blog del 19 aprile 2013.

Uno dei due minibus a idrogeno di Trentino Trasporti (foto da http://trentinocorrierealpi.gelocal.it)

Metrobus: scelta pro gasolio in contrasto con il piano clima 2050 della Provincia – Metrobus: Dieselwahl im Gegensatz zum Landes-Klimaplan 2050

24 Gen

Alcuni temi sul Metrobus in salsa provincial-bolzanina che ho esposto nella mia lettera al giornale pubblicata dal “Corriere dell’Alto Adige” del 24.1.2014:

– la scelta pro-diesel, contrariamente al Metrobus a metano di Nantes, su cui NESSUNO prende mai posizione;

– l’incredibile contraddizione di tale scelta soprattutto se si va a leggere il Piano Clima “Alto Adige-Energia-2050” a pag. 40 circa il trasporto pubblico locale (tpl);

trasparenza: quando e da chi sono stati acquistati questi bus? Fa sorridere come la non-trasparenza sia all’ordine del giorno del Metrobus dell’Oltradige: non si trova un’informazione che sia una!

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Einige Themen bezüglich des Überetscher Metrobusses, die ich in meinem Leserbrief in den “Dolomiten” vom 23.1.2014 zusammengefasst habe:

– die Wahl pro Dieselantrieb, im Gegensatz zum Erdgas-Metrobus in Nantes, worüber NIEMAND eine Stellung nimmt;

– der Super-Gegensatz dieser Entscheidung, insbesondere wenn man den Klimaplan “Südtirol-Energie-2050” auf Seite 40 liest bezüglich des ÖPNV;

Transparenz: wann und von wem wurden die Metrobusse angekauft? Die Nicht-Transparenz ist an der Tagesordnung bezüglich des Überetscher Metrobus: man findet einfach keine diesbezügliche Information!

Il Metrobus in un rendering: sarà un Solaris a gasolio di 18 metri? - Rendering des Metrobus: wird es ein 18 Meter-Solaris mit Dieselantrieb?

Il Metrobus in un rendering: sarà un Solaris a gasolio di 18 metri? – Rendering des Metrobus: wird es ein 18 Meter-Solaris mit Dieselantrieb?

Tirolo: record di stazioni che erogano metano – Tirol: Rekord bei den Erdgastankstellen

7 Gen

Continua lo sviluppo della rete di distributori di metano nel Tirolo del Nord. Siamo arrivati già a quota 27, rispetto agli 11 dell’Alto Adige e dei 5 del Trentino. Davvero una Europaregione del metano del tutto squilibrata su cui mi sono soffermato nella lettera pubblicata dal giornale “Alto Adige” il 29.12.2013. Se in 10 anni a nord del Brennero si è riusciti a costruire una rete di 27 impianti (da zero!), nei prossimi dieci anni a sud del Brennero cosa si farà? Si continuerà a… dormire? Storditi forse dall’idrogeno di Bolzano Sud?

Buon 2014!

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Die Entwicklung des Erdgastankstellennetzes kennt in Nordtirol kein Halt. Kürzlich wurde die 27. EGT eröffnet. In der “Erdgas-Europaregion” sprechen die Zahlen alleine: Tirol 27, Südtirol 11, Trentino 5. Habe das Thema in einem Leserbrief verfasst, der am 4. Januar 2014 in den “Dolomiten” veröffentlicht wurde. Wenn man jenseits des Brenners in nur 10 Jahren ein Erdgastankstellennetz von Null auf verwirklicht hat, was wird man südlich des Brenners tun? Man wird… weiter schlafen? Vielleicht ist man ein bisschen mit zu viel Wasserstoff in Bozen Süd in Berührung gekommen?

Ein gutes neues Jahr 2014!